lunedì 5 maggio 2014
giovedì 1 maggio 2014
martedì 29 aprile 2014
Target2 S suttlement
L'evoluzione finanziaria dell'unione bancaria (Monte titoli Europeo) la partecipazione e' volhttp://thewalkingdebt.wordpress.com/2014/04/29/super-target-2-ovvero-euro-3-0/ontaria ma fortemente auspicata da BCE
lunedì 28 aprile 2014
domenica 27 aprile 2014
giovedì 24 aprile 2014
Una risposta al terroristi del PUDE di L.Tempesta
1) La crisi europea è legata ai debiti ed agli sprechi dei paesi periferici
Falso ideologico. Nell’epoca euro i conti pubblici dei periferici hanno avuto andamenti migliori rispetto a quelli Tedeschi (in Germania e Francia il Debito pubblico è salito, mentre nei periferici in genere è sceso). Gli squilibri sono stati nel settore privato e nei debiti esteri. I periferici hanno senza dubbio problemi (che vanno affrontati) ma la crisi ha evidentemente cause diverse.
2) Il ritorno alle valute nazionali è un salto nel buio
Falso. Le valute nazionali sono la norma da secoli, mentre le Valute Sovrannazionali (o l’aggancio a Valute estere, adottandole o fissando cambi fissi) è l’eccezione, ed ha sempre portato alla disgregazione del sistema, per la creazione di squilibri non governabili.
3) Col ritorno alla valuta nazionale vi sarebbe una svalutazione paurosa, del 40, 50 o 60%
Falso storico. Quando vi sono state svalutazioni (conseguenza di rottura di sistemi a cambi fissi), l’entità delle svalutazioni è generalmente pari, a parte oscillazioni iniziali, al differenziale di inflazione accumulato nel periodo a cambi fissi con la nazione più forte cui si e’ adottato il cambio. Non lo dico io, lo dice la storia economica mondiale.
4) Col ritorno alla valuta nazionale vi sarebbe un’inflazione galoppante, un litro di latte o di benzina costerebbe 5.000 Lire
Falso storico. Quando vi sono state svalutazioni (conseguenza di rottura di sistemi a cambi fissi), l’inflazione è sempre stata pari ad una frazione dell’entità della svalutazione. L’abbiamo spiegato con dati in svariati articoli, ma repetita juvant. Anche qui lo dice la storia.
5) Col ritorno alla valuta nazionale i tassi sarebbero galoppanti.
Falso storico. Quando vi sono state svalutazioni (conseguenza di rottura di sistemi a cambi fissi), i tassi salgono prima delle svalutazione (proprio perchè anticipano l’evento). Dopo la svalutazione immancabilmente, storicamente scendono.
6) Col ritorno alla valuta nazionale l’economia reale sarebbe meno competitiva.
Falsissimo. È vero il contrario e qui tutti gli indicatori dell’economia reale lo confermano. Ne allego uno per tutti: la produzione industriale della Germania e dell’Italia. Si vede chiaramente che l’Italia ha fatto decisamente meglio in coincidenza della svalutazione, mentre la Germania ha fatto meglio in regime di cambi semi-fissi (anni 80 fino al 1991) e con l’Euro (specie dopo il 2000). La cosa è riscontrabile su tutti gli indicatori e va estesa a tutti i paesi dell’euro. Vale comunque sempre, in ogni esperienza storica a cambi fissi.
7) Perché attacchi l’efficiente e lavoratrice Germania e difendi gli inefficienti ed immorali paesi periferici? la Germania sta all’Europa come la Lombardia sta all’Italia.
FALSO macro-economico. Il paragone non regge per niente, perchè la Lombardia dà al resto d’Italia trasferimenti pari al 12% del suo PIL, la Germania un misero 0,3%. Questo numero da solo dice tutto.
Un'unione valutaria funziona se ci sono delle precondizioni: A) forti trasferimenti interni in sussidiarietà B) un mercato del lavoro ed un sistema legislativo e fiscale comuni C) Un centro politico unitari.
In Italia vi sono tutti e 3 questi fattori (sia pure con enormi storture), in Europa no.
8) Se usciamo dall’euro, le altre nazioni europee ci fanno a fettine e mettono barriere.
Falso. Anche qui c’è un evidente mancanza di logica e conoscenza della storia. L’affermazione sopra è insostenibile per 2 ragioni:
a) Se l’Italia esce dall’euro, è evidente che ne uscirebbero almeno metà delle nazioni (nel caso minore) o tutte (più realisticamente). Per esempio la sola uscita dell’Italia dall’euro costerebbe alla Francia, restando questa ancorata alla Germania ed alla valuta unica, il passare da un Deficit Commerciale abnorme, ad uno immenso, con banali conseguenze. Se escono tutti o quasi, non vedo perché tutti debbano prendersela con l’Italia.
b) Storicamente, nelle varie crisi dove una valuta si è sganciata da altre, non si è mai verificato l’ingabbiamento commerciale del paese stesso, semplicemente perché impossibile da fare e perché sarebbe sconveniente nel medio periodo a chi lo attua. Avverrà parimenti in Europa
9) Se usciamo dall’euro, perdiamo i trasferimenti dall’unione europea.
L’Italia inspiegabilmente regala quasi lo 0,4% del suo PIL (più della Germania), circa 6 miliardi all’anno di euro, al resto d’europa. Durante le crisi degli stati ha generano decine di miliardi di nuovo debito pubblico a favore di altri. Se usciamo dall’euro da questo punto di vista non potremo che guadagnarci.
10) Col ritorno alla valuta nazionale saremo tutti più poveri ed i conti pubblici peggiorerebbero.
Falso. È vero unicamente se uno percepisce redditi in Italia e li spende all’estero. Ma per la quasi totalità dei residenti italiani accadrebbe il contrario. Tutte le simulazioni numeriche fatte all’estero dicono il contrario. Oggi siamo nell’euro e stiamo conoscendo una depressione economica impressionante e mai l’economia italiana è andata peggio. Qui la nostra simulazione del PIL nominale restando ed uscendo dall’euro, sia del PIL nominale che del Debito.
11) Col ritorno alla valuta nazionale l’italia vedrebbe esplodere immediatamente il debito perché i debito sono in euro.
Falso. Lo Stato onorerebbe il debito in valuta locale, non in euro (Lex Monetae). L’onere del debito non aumenterebbe; i creditori esteri hanno già incorporato la svalutazione nello spread, ed anzi il tasso diminuirebbe. Inoltre come visto aumenterebbe il PIL nominale, comprimendo il debito stesso.
12) Col ritorno alla valuta nazionale la banca centrale europea non finanzierebbe più il nostro sistema bancario, si bloccherebbe qualunque pagamento e esportazione e crollerebbe tutto
Chiariamo il punto di vista secondo logica:
a) Se a svalutazione avvenuta i paesi creditori bloccassero il nostro sistema bancario spingendo l’Italia al Default (ammesso che riescano nell’intento), altro non farebbero che spingere l’Italia a non ripagare i debiti verso essi stessi. Se facessero così sarebbero degli auto-lesionisti. Tra l’altro l’Italia ha un saldo primario attivo e non avrebbe in caso di default necessita’ di finanziarsi all’estero.
b) Se torna la Valuta Nazionale, torna anche la Banca Centrale Nazionale, e quindi qualcosa che quasi certamente svanirebbe (la BCE), non si sa bene quali minacce potrebbe compiere.
c) Le minacce da che mondo e mondo si fanno per “evitare” un evento. Ad evento successo, la minaccia è un non senso.
d) Normalmente i Default avvengono quando si esaurisce la cassa. L’Italia ha una cassa pari al 21% del PIL (oltre 300 miliardi di Euro) in Oro, Valute, Riserve, etc.
Direi che non c’è molto altro da aggiungere.
13) L’euro e’ una cosa buona perché ci da’ il “fattore dimensionale per competere” mentre con la valuta nazionale saremo dei nanetti.
Confuso. L'euro in se non vuol dire niente di niente. Certamente, c’e’ chi ha l’ambizione di vedere l'euro prendere il posto del dollaro come valuta di riserva e scambio mondiale, ed essere così in grado di imporre condizioni al resto del mondo, ma per fare ciò oltre all’Unione Politica, Fiscale, Valutaria e dei mercati del Lavoro, bisognerebbe pure investire massicciamente in armamenti. Oggi tra l’altro l'euro pesa nelle riserve delle banche centrali meno di quanto pesavano 15 anni fa le varie valute nazionali.
Vicino casa abbiamo la Svizzera ed in giro per il mondo tanti esempi di piccole nazioni che competono benissimo col resto del mondo. Quanto all’egemonia Mondiale, direi che l’Europa per una serie di ragioni (anche demografiche) può tranquillamente scordarsela.
L’Europa, Euro o non Euro, puo’ tranquillamente continuare ad essere un area di libero scambio, e se vi fosse maggior coordinamento (e non certo la valuta unica) potrebbe andare in giro per il mondo cogliendo determinate opportunita’ che effettivamente il fattore scala può facilitare.
CONCLUSIONI:
Il ritorno alla Valuta Nazionale, non risolve i problemi dell’Italia (di cui ho parlato tante volte e fatto proposte operative specifiche). Ma è altrettanto certo a mio avviso che una permanenza nell’euro non può che spingere l’Italia verso un impoverimento complessivo nazionale, che non ha niente di taumaturgico. Per cui non c’è alcuna ragione razionale per non tornare alla Valuta Nazionale, preparandosi a tale evento (che personalmente ritengo inevitabile, come insegna la storia).
Il dibattito sull’euro in Italia è assolutamente avvilente, perché come detto in calce, basato su pregiudizi morali e non su analisi, ricerche, dati e studio della storia.
Falso ideologico. Nell’epoca euro i conti pubblici dei periferici hanno avuto andamenti migliori rispetto a quelli Tedeschi (in Germania e Francia il Debito pubblico è salito, mentre nei periferici in genere è sceso). Gli squilibri sono stati nel settore privato e nei debiti esteri. I periferici hanno senza dubbio problemi (che vanno affrontati) ma la crisi ha evidentemente cause diverse.
2) Il ritorno alle valute nazionali è un salto nel buio
Falso. Le valute nazionali sono la norma da secoli, mentre le Valute Sovrannazionali (o l’aggancio a Valute estere, adottandole o fissando cambi fissi) è l’eccezione, ed ha sempre portato alla disgregazione del sistema, per la creazione di squilibri non governabili.
3) Col ritorno alla valuta nazionale vi sarebbe una svalutazione paurosa, del 40, 50 o 60%
Falso storico. Quando vi sono state svalutazioni (conseguenza di rottura di sistemi a cambi fissi), l’entità delle svalutazioni è generalmente pari, a parte oscillazioni iniziali, al differenziale di inflazione accumulato nel periodo a cambi fissi con la nazione più forte cui si e’ adottato il cambio. Non lo dico io, lo dice la storia economica mondiale.
4) Col ritorno alla valuta nazionale vi sarebbe un’inflazione galoppante, un litro di latte o di benzina costerebbe 5.000 Lire
Falso storico. Quando vi sono state svalutazioni (conseguenza di rottura di sistemi a cambi fissi), l’inflazione è sempre stata pari ad una frazione dell’entità della svalutazione. L’abbiamo spiegato con dati in svariati articoli, ma repetita juvant. Anche qui lo dice la storia.
5) Col ritorno alla valuta nazionale i tassi sarebbero galoppanti.
Falso storico. Quando vi sono state svalutazioni (conseguenza di rottura di sistemi a cambi fissi), i tassi salgono prima delle svalutazione (proprio perchè anticipano l’evento). Dopo la svalutazione immancabilmente, storicamente scendono.
6) Col ritorno alla valuta nazionale l’economia reale sarebbe meno competitiva.
Falsissimo. È vero il contrario e qui tutti gli indicatori dell’economia reale lo confermano. Ne allego uno per tutti: la produzione industriale della Germania e dell’Italia. Si vede chiaramente che l’Italia ha fatto decisamente meglio in coincidenza della svalutazione, mentre la Germania ha fatto meglio in regime di cambi semi-fissi (anni 80 fino al 1991) e con l’Euro (specie dopo il 2000). La cosa è riscontrabile su tutti gli indicatori e va estesa a tutti i paesi dell’euro. Vale comunque sempre, in ogni esperienza storica a cambi fissi.
7) Perché attacchi l’efficiente e lavoratrice Germania e difendi gli inefficienti ed immorali paesi periferici? la Germania sta all’Europa come la Lombardia sta all’Italia.
FALSO macro-economico. Il paragone non regge per niente, perchè la Lombardia dà al resto d’Italia trasferimenti pari al 12% del suo PIL, la Germania un misero 0,3%. Questo numero da solo dice tutto.
Un'unione valutaria funziona se ci sono delle precondizioni: A) forti trasferimenti interni in sussidiarietà B) un mercato del lavoro ed un sistema legislativo e fiscale comuni C) Un centro politico unitari.
In Italia vi sono tutti e 3 questi fattori (sia pure con enormi storture), in Europa no.
8) Se usciamo dall’euro, le altre nazioni europee ci fanno a fettine e mettono barriere.
Falso. Anche qui c’è un evidente mancanza di logica e conoscenza della storia. L’affermazione sopra è insostenibile per 2 ragioni:
a) Se l’Italia esce dall’euro, è evidente che ne uscirebbero almeno metà delle nazioni (nel caso minore) o tutte (più realisticamente). Per esempio la sola uscita dell’Italia dall’euro costerebbe alla Francia, restando questa ancorata alla Germania ed alla valuta unica, il passare da un Deficit Commerciale abnorme, ad uno immenso, con banali conseguenze. Se escono tutti o quasi, non vedo perché tutti debbano prendersela con l’Italia.
b) Storicamente, nelle varie crisi dove una valuta si è sganciata da altre, non si è mai verificato l’ingabbiamento commerciale del paese stesso, semplicemente perché impossibile da fare e perché sarebbe sconveniente nel medio periodo a chi lo attua. Avverrà parimenti in Europa
9) Se usciamo dall’euro, perdiamo i trasferimenti dall’unione europea.
L’Italia inspiegabilmente regala quasi lo 0,4% del suo PIL (più della Germania), circa 6 miliardi all’anno di euro, al resto d’europa. Durante le crisi degli stati ha generano decine di miliardi di nuovo debito pubblico a favore di altri. Se usciamo dall’euro da questo punto di vista non potremo che guadagnarci.
10) Col ritorno alla valuta nazionale saremo tutti più poveri ed i conti pubblici peggiorerebbero.
Falso. È vero unicamente se uno percepisce redditi in Italia e li spende all’estero. Ma per la quasi totalità dei residenti italiani accadrebbe il contrario. Tutte le simulazioni numeriche fatte all’estero dicono il contrario. Oggi siamo nell’euro e stiamo conoscendo una depressione economica impressionante e mai l’economia italiana è andata peggio. Qui la nostra simulazione del PIL nominale restando ed uscendo dall’euro, sia del PIL nominale che del Debito.
11) Col ritorno alla valuta nazionale l’italia vedrebbe esplodere immediatamente il debito perché i debito sono in euro.
Falso. Lo Stato onorerebbe il debito in valuta locale, non in euro (Lex Monetae). L’onere del debito non aumenterebbe; i creditori esteri hanno già incorporato la svalutazione nello spread, ed anzi il tasso diminuirebbe. Inoltre come visto aumenterebbe il PIL nominale, comprimendo il debito stesso.
12) Col ritorno alla valuta nazionale la banca centrale europea non finanzierebbe più il nostro sistema bancario, si bloccherebbe qualunque pagamento e esportazione e crollerebbe tutto
Chiariamo il punto di vista secondo logica:
a) Se a svalutazione avvenuta i paesi creditori bloccassero il nostro sistema bancario spingendo l’Italia al Default (ammesso che riescano nell’intento), altro non farebbero che spingere l’Italia a non ripagare i debiti verso essi stessi. Se facessero così sarebbero degli auto-lesionisti. Tra l’altro l’Italia ha un saldo primario attivo e non avrebbe in caso di default necessita’ di finanziarsi all’estero.
b) Se torna la Valuta Nazionale, torna anche la Banca Centrale Nazionale, e quindi qualcosa che quasi certamente svanirebbe (la BCE), non si sa bene quali minacce potrebbe compiere.
c) Le minacce da che mondo e mondo si fanno per “evitare” un evento. Ad evento successo, la minaccia è un non senso.
d) Normalmente i Default avvengono quando si esaurisce la cassa. L’Italia ha una cassa pari al 21% del PIL (oltre 300 miliardi di Euro) in Oro, Valute, Riserve, etc.
Direi che non c’è molto altro da aggiungere.
13) L’euro e’ una cosa buona perché ci da’ il “fattore dimensionale per competere” mentre con la valuta nazionale saremo dei nanetti.
Confuso. L'euro in se non vuol dire niente di niente. Certamente, c’e’ chi ha l’ambizione di vedere l'euro prendere il posto del dollaro come valuta di riserva e scambio mondiale, ed essere così in grado di imporre condizioni al resto del mondo, ma per fare ciò oltre all’Unione Politica, Fiscale, Valutaria e dei mercati del Lavoro, bisognerebbe pure investire massicciamente in armamenti. Oggi tra l’altro l'euro pesa nelle riserve delle banche centrali meno di quanto pesavano 15 anni fa le varie valute nazionali.
Vicino casa abbiamo la Svizzera ed in giro per il mondo tanti esempi di piccole nazioni che competono benissimo col resto del mondo. Quanto all’egemonia Mondiale, direi che l’Europa per una serie di ragioni (anche demografiche) può tranquillamente scordarsela.
L’Europa, Euro o non Euro, puo’ tranquillamente continuare ad essere un area di libero scambio, e se vi fosse maggior coordinamento (e non certo la valuta unica) potrebbe andare in giro per il mondo cogliendo determinate opportunita’ che effettivamente il fattore scala può facilitare.
CONCLUSIONI:
Il ritorno alla Valuta Nazionale, non risolve i problemi dell’Italia (di cui ho parlato tante volte e fatto proposte operative specifiche). Ma è altrettanto certo a mio avviso che una permanenza nell’euro non può che spingere l’Italia verso un impoverimento complessivo nazionale, che non ha niente di taumaturgico. Per cui non c’è alcuna ragione razionale per non tornare alla Valuta Nazionale, preparandosi a tale evento (che personalmente ritengo inevitabile, come insegna la storia).
Il dibattito sull’euro in Italia è assolutamente avvilente, perché come detto in calce, basato su pregiudizi morali e non su analisi, ricerche, dati e studio della storia.
lunedì 21 aprile 2014
giovedì 10 aprile 2014
Qe x ecb ?
http://systemfailureb.altervista.org/quelle-misure-non-convenzionali-che-non-servono-nulla/
lunedì 31 marzo 2014
IL MIO CURRICULUM
PROFILO PROFESSIONALE E CONOSCENZE:Procedure per Sistema di Qualità UNI - ISO - AMMINISTRAZIONE – GARE E APPALTI ANALISI DI BILANCIO - GESTIONE DEL PERSONALE
INFORMATICA:D.O.S. – WINDOWS 98/ XP - RETI MICROSOFT W2000 SERVER – OFFICE XP V.10,11 DATABASE: MICROSOFT JET DBENGINE ACCESS
ESPERIENZE
Fisascat-C.I.S.L. – Provinciale di Roma
Redazione esteri ORE 12 – Tribuna politica
M.M.T. Immobiliare di Marino Merlo Tindaro
Trader (Futures – Options) stage a Parigi presso LDI Ltd
Direttore Amministrativo della Team s.r.l,società di progettazione civile e industriale Per conto di I.C.A. Ltd., Società Main Contractors di Forniture chiavi in mano di materiali attrezzature e servizi, ha curato, in Nigeria, gli aspetti commerciali, amministrativi, assicurativi e di trasporto della gestione dei contratti d’appalto.
Dal 1980 Titolare azienda artigiana (ereditata dal padre) .In questo periodo e' stato Vice presidente dell'Associazione Commercianti VignaClara
Dal 1991 Aministratore di Aracne s.r.l. nel settore abbigliamento al dettaglio
Dal 1998, ha collaborato e collabora dall’esterno con varie P.M.I.:come Responsabile del Sistema Qualità e Gare ed Appalti nel settore servizi depurazione acque reflue
Dal 2002 realizza e vende programmi gestionali in VB
Dal 2007 e' amministratore di Assosanita' s.rl. nel settore servizi professionali per strutture sanitarie
Dal 2008,in pensione, ha ripreso i suoi studi di economia,in realta' mai abbandonati, ripercorrendo gli anni della trasformazione del nostro sistema economico aggiornando le sue conoscenze che ha sempre messo al servizio di tutti per passione
Dal 2012 e' iscritto al M5s e da un anno fa' parte del “gruppo attivisti manziana 5 stelle” su facebbok e del coordinamento nord ovest insieme al quale ha realizzato vari incontri su “Europa e Euro” registrati artigianalmente e caricati su youtube “Euroicrisi1 orlando”
STUDI Laurea in SCIENZE POLITICHE presso l’U.d.R. con voti 100/110.;Biennio Propedeutico di Ingegneria; Borsa di studio dell'Istituto Diplomatico M.A.E. Idoneità a Consigliere del Ministero Commercio Estero.
LINGUE CONOSCIUTE
Inglese : e' stata una lingua di lavoro in Nigeria , oggi usata per letture e traduzioni di testi ufficiali ed articoli d'economia e politica internazionale
Francese e' la mia seconda lingua che parlo e scrivo correntemente e che ho imparato nel corso dei miei ripetuti soggiorni in Francia (ho convissuto con una donna francese per 15 anni )
sabato 22 marzo 2014
giovedì 13 febbraio 2014
DOMANI LE DIMISSIONI DI LETTA CHE SUCCEDERA?
IL "TOSCANELLO" IN CUOR SUO PENSAVA "FACCIO UN ACCORDO CON B. E POI CE LA VEDIAMO ALLE ELEZIONI" SICURO DI VINCERLE. MA QUALCUNO GLI HA FATTO NOTARE CHE LA LEGGE ELETTORALE CHE AVEVANO COMBINATO IN PARLAMENTO AVREBBE TROVATO SERIE DIFFICOLTA' (PREMIO DI MAGGIORANZA TROPPO BASSO).ALZANDO IL PREMIO DI MAGGIORANZA AL 37% O FORSE PIU' PER NON INCORRERE NELLA CENSURA DELLA CORTE COST. E ALLA LUCE DEI RECENTI SONDAGGI PIU' O MENO FILO-ESTABLICHEMENT QUELLA SOGLIA NE' IL PD NE' FI CON I LORO ALLEATI L'AVREBBERO SUPERATA CON IL RISCHIO DI ANDARE ALLE URNE CON UN PAESE STREMATO PER UNA BUONA PARTE INCAZZATO REGALANDO AL M5S UNA PROBABILE VITTORIA CHE SAREBBE LA LORO FINE POLITICA. FINCHE' SI CHIACCHERA NESSUNO SI ALLARMA MA SE VINCESSE IL M5S LA SITUAZIONE POTREBBE ESSERE INGOVERNABILE SECONDO GLI SCHEMI DETTATI DALL'EUROPA. ALLORA MEGLIO SALTARE IL PASSAGGIO DALLE ELEZIONI E FAR FARE SUBITO AL "TOSCANELLO" QUELLO CHE AVEVA IN MENTE DI FARE DOPO LE ELEZIONI (VINTE SECONDO LUI!) E NON RISCHIARE.CHI HA IL POTERE CHIACCHERA POCO MA AGISCE (L'OPERAZIONE FREIDMAN-CORRIERE DELLA SERA CON L'ATTACCO A NAPOLITANO NE' LA RIPROVA) IL TENTATIVO E' PALESE VEDREMO COME GESTIRA' LA CRISI IL PRESIDENTE NAPOLITANO CERTO DOVRA' PASSARE DAL PARLAMENTO E SE CI FOSSERO DIFFICOLTA' NON E' ESCLUSO PER SALVARE LA FACCIA DAVANTI ALLA STORIA CHE NAPOLITANO SI DIMETTA (NON VI SIETE FIDATI DI ME VI LASCIO NELLA MERDA..) MA GLI UOMINI DEL POTERE HANNO SICURAMENTE LA SOLUZIONE DI RICAMBIO (C'E' UNA FITTA SCHIERA DI CANDIDATI A SALVATORI DELLA PATRIA L'AMBIZIONE PERSONALE IN POLITICA E' LA MOLLA DETERMINANTE POI VENGONO I SOLDI X CHI NON CE LI HA S'INTENDE...) MA IO CREDO CHE NAPOLITANO FARA' FINO ALLA FINE IL SUO DOVERE (NEL SENSO DI OBBEDIRE ALLE DIRETTIVE ..) E NON PORRA' OSTACOLI. VEDREMO! RIMANE UN PROBLEMA NON DA POCO A CHI SI APPOGGERA' IL PD PER ATTUARE "LE RIFORME DELLA TROIKA"? AD ALFANO PENSERETE VOI! MA ALLORA PERCHE' CAMBIARE LETTA ?(QUESTA CRISI NON SI APRE PER LE AMBIZIONI PERSANALI DEL "TOSCANELLO" CHE POTEVA ASPETTARE) PER FAR ACCETTARE "LE RIFORME" (VEDI COMPRESSIONE DEL COSTO DEL LAVORO IN PRIMIS) LA TROIKA SI RENDERA' DISPONIBILE A POSIZIONI DI TIPO "FRANCESE" SENZA LE QUALI DIFFICILMENTE AVRA' IL CONSENSO DEL SINDACATO DI STATO .PERCHE' FARLE FARE A LETTA SIGNIFICA ACCETTARE LETTA COME COMPETITOR DI TOTI(BERLUSCA) E M5S E C'E' CHI PENSA CHE LETTA POSSA ESSER UN BUON MINISTRO DEGLI ESTERI MA NON LO VEDE COME LEADER ALLE FUTURE ELEZIONI.COME HO DETTO DUE PUNTI RIMANGONO A STASERA APERTI: COME SI COMPORTERA' NAPOLITANO COME REAGIRANNO LE FORZE POLITICHE (SOPRATTUTTO BERLUSCA) IL SEGUITO ALLA PROSSIMA.....
IO SO MA NON HO LE PROVE
"Io so ma non ho le prove.Non ho nemmeno indizi.Io so perche' sono un intellettuale,uno scrittore,che cerca di seguire tutto cio'che succede, di conoscere tutto cio' che se ne scrive, d'immaginare tutto cio' che non si sa o si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica la' dove sembrano regnare l'arbitrarieta', la follia e il mistero." PPP
lunedì 10 febbraio 2014
ACQUISTO BCE TITOLI SUL SECONDARIO E' INCOSTITUZIONALE DICE LA GERMANIA
LA QUESTIONE "OMT" E LA MORTE VIRTUALE DELLA FACCIATA COOPERATIVA DELL'EURO. La Germania ha ragione; l'Italia si dà torto per inadempienza delle sue istituzioni agli obblighi costituzionali.(art.11 cost.)
World economic trends and Russia
8 février 2014
Par Jacques Sapir
Les 26 et 27 mars prochain se tiendra à Moscou de 2ème Forum Économique de Moscou (Moscow Economic Forum). La revue scientifique Mir PEREMEN publiera à cette occasion un numéro spécial consacré aux débats qui auront lieu. Voici mon texte qui sera publié à cette occasion.
http://russeurope.hypotheses.org/1956 (anglais)
venerdì 31 gennaio 2014
LA PROPOSTA RENZI BERLUSCONI DI MODIFICA LEGGE ELETTORALE
TESTO UNIFICATO della Commissione
Disposizioni in materia di elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.
http://www.camera.it/leg17/995?sezione=documenti&tipoDoc=lavori_testo_pdl&idLegislatura=17&codice=17PDL0016000&back_to=http://www.camera.it/leg17/126?tab=2-e-leg=17-e-idDocumento=35-e-sede=-e-tipo=
domenica 26 gennaio 2014
Luigi SPAVENTA su entrata italia nello SME
SPAVENTA NEL SUO DISCORSO ALLA CAMERA ERA CONTRARIO AD ENTRARE IN SME SUBITO MA ALLORA......MOLTI SAPEVANO CHI HA DECISO? UN PEZZO ALLA VOLTA...
http://www.camera.it/_dati/leg07/lavori/stenografici/sed0382/sed0382.pdf
http://www.camera.it/_dati/leg07/lavori/stenografici/sed0382/sed0382.pdf
mercoledì 22 gennaio 2014
SENTENZA 01/2014 C.C. SU PORCELLUM
Sentenza 1/2014 | |
Giudizio | |
Presidente SILVESTRI - Redattore TESAURO | |
Udienza Pubblica del 03/12/2013 Decisione del 04/12/2013 | |
Deposito del 13/01/2014 Pubblicazione in G. U. | |
Norme impugnate: | Artt. 4, c. 2°, 59 e 83, c. 1°, n. 5, e 2°, del decreto Presidente della Repubblica 30/03/1957 n. 361, nel testo risultante dalla legge 21/12/2005, n. 270; artt. 14, c. 1°, e 17, c. 2° e 4°, del decreto legislativo 20/12/1993, n. 533, nel testo risultante dalla legge 21/12/2005, n. 270.http://www.cortecostituzionale.it/actionPronuncia.do http://www.cortecostituzionale.it/stampaPronunciaServlet?anno=2014&numero=1&tipoView=P |
sabato 11 gennaio 2014
PRIVATIZZAZIONE DI BANCA ITALIA E' UN SUICIDIO
ultimo atto di un percorso iniziato nel lontano 1981 Lettera di Nino Andreatta allora min Tesoro che auspicava Divorzio tra Tesoro e BI poi sancito con legge nel 1993 e che ci ha portato alla situazione attuale attraverso adesioni a Trattati ratificati senza informazione del Popolo Sovrano.Questo e' un Decreto pertanto soggetto ad approvazione da parte dei due rami del Parlamento (CdD entro il 29 gen) che non deve assolutamente passare. Chi lo approvera' si vende e vendera' il Popolo Italiano ai mercati dei capitali. Indignatevi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
mercoledì 8 gennaio 2014
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